IL DEBUTTO DI “DODICI NOTE SOLO” E’ STATO UN BRIVIDO GRANDIOSO! “Mi chiamo Claudio e sono tre anni che non faccio un concerto”, così un emozionato Claudio Baglioni apre il concerto del debutto del tour teatrale “Dodici note-Solo” che a giugno lascerà il passo a “Dodici note-Tutti”. A far da cornice alla prima è il Teatro dell’Opera di Roma (che già in passato fu scenario di uno speciale concerto “Loro sono là”, di due tappe di “InCanto tra pianoforte e voce” e del FilmOpera “In questa storia che è la mia”). Questa volta però il palco è spoglio. “Addobbato” solo dalla sua voce e da tre strumenti musicali. Sembra un concerto da dopoguerra. E forse lo è. Anche il pubblico è pervaso da sentimenti contrastanti: lo stupore di trovarsi di nuovo a “scendere in pista”, la paura e la voglia di ritrovarsi insieme, la curiosità di riconoscersi oltre la mascherina. Sul palco, insieme a Claudio, un pianoforte classico (a rappresentare il passato), un piano elettrico (il presente) e un clavinova (ribattezzato dal pubblico Claudinova). Il concerto è asciutto, senza fronzoli, con brevi accenni di parlato estemporanei, senza seguire un protocollo o una narrazione. Aneddoti inerenti l’ultima volta che Claudio aveva calcato quel palco e aveva indossato, per errore, un pantalone molto più largo della sua taglia che lo costringeva a posizioni astruse per non farlo cascare. O il racconto del panico e dell’ansia che lo avevano attanagliato alla vigilia del concerto. Un concerto essenziale, ma emozionante, che arriva dritto al cuore. Personalmente mi ha completamente distrutto emotivamente, mi ha colpito e affondato portandomi dallo stupore, alla commozione, fino al pianto. Ma anche Claudio Baglioni appare con le emozioni a fior di pelle: “Vorrei che poteste abitare dentro di me in questo momento e sentire queste scosse”. @claudiobaglioniofficial #claudiobaglioni