Bolzano Novarese 1979 cl.3^.
Dalla foto si deduce già come fossi restia a sottostare a certe regole e come mi piacesse sembrare una "graziosa bambina". Potrei raccontare tante cose del mio periodo alle elementari. Belle o ad esempio, come fosse un problema il mio rifiuto a leggere ad alta voce in classe perché il suono della mia voce mi "disturbava", mi faceva orrore, come se non fosse mia e mi faceva dire le parole sbagliate. Quanta pazienza la mia maestra Rosella... Ma soprattutto quanto avrei voluto, in quella foto, stare anche io in piedi vicino ai miei compagni maschi. Perché sì, io volevo essere un maschio. Volevo fare le stesse cose che facevano loro. Correre a perdifiato, giocare a pallone, azzuffarmi e, lo confesso, fare la p1p1' in piedi. Ebbene sì, ci ho provato con le conseguenze che potete immaginare... Pensavo che essere maschio fosse più bello. Mi sembrava che fossero migliori in tutto, più forti e a cui nessuno poteva fare del male. Mi ci è voluto molto tempo, anni e anni, per capire che io, donna, in realtà, sono più forte di quanto pensassi, posso combattere e impedire che mi facciano del male. Ma per tutto questo devo lottare ogni giorno e a volte è una grande fatica...
#8marzo #festadelladonna